Ormai non si fa altro che parlare di Pokémon GO, il nuovissimo gioco di simulazione per dispositivi Android e iOS il cui scopo è quello di catturare pokémon girando per le via della città. Giusto per chi non sapesse di cosa diavolo stiamo parlando, i pokémon sono una sorta di mostriciattoli virtuali partotiti dalla fervida fantasia dell’informatico giapponese Satoshi Tajiri nel lontano 1996. Da allora migliaia di bambini e adolescenti si sono trastullati con giochi di ruolo che hanno visto questi curiosi animaletti divenire via via prede da catturare, allenare o far combattere per puro divertimento. In Pokémon GO la cosa si fà più curiosa e interessante: si catturano pokèmon interagendo direttamente con la propria realtà aumentata, ovvero ci si muove fisicamente sul territorio. Ovviamente per giocare a Pokémon GO è necessaria una connessione internet e un sistema GPS attivo. Insomma, d’ora in poi vi toccherà abituarvi a orde di ragazzini (e non solo) lanciati all’attacco della preda al grido di “Gotta catch’em all!“, “Catturateli tutti!“
E quindi? Be’ la cosa potrebbe anche lasciarvi indifferenti, se non fosse che a volte la vita reale è lì pronta a sorprenderti con avvenimenti che vanno ben oltre la più audace delle fantasie. È quanto accaduto qualche giorno fa a un giovane newyorkese, Evan Scribner, scoperto dalla fidanzata nei pressi dell’abitazione della sua ex. L’ignaro giocatore vi si era recato per catturare un pokémon, e non solo per quello, evidentemente… Attraverso il sistema di geolocalizzazione e la cattura del pokémon, la ragazza era infatti potura risalire senza difficoltà alla posizione del ragazzo, venendo ahimè a conoscenza del tradimento che si stava consumando a sue spese proprio in quella casa. Parimenti non mancano situazioni ancora più drammatiche e assurde, come ragazzi distratti investiti dalle auto mentre giocano a Pokémon GO.
Per carità, non siamo qui a demonizzare scelte e comportamenti altrui, però la cosa dovrebbe perlomeno farci rifletere: la tecnologia GPS può effettivamente regalarci emozioni e vantaggi concreti, dalla semplice euforia di un gioco itinerante al più lodevole utilizzo a favore di chi si trova in reale pericolo (vedi lo spyphone usato per individuare anziani, bambini ecc.). Ma come sovente accade, a tutto c’è un limite. In medio stat virtus, dicevano i nostri antenati latini. Una ricetta valida in ogni circostanza reale o virtuale che sia, cui bisognerebbe prestare maggiore attenzione per non incorrere in situazioni ben più spiacevoli e pericolose.